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25/11/19 – Emergenza femminicidi in Italia (e non solo), ancora inadeguati gli strumenti legislativi a contrasto del fenomeno

Posted on : 27 Settembre 2021
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Allarmanti i dati raccolti dal rapporto Eures sui casi di “femminicidio e violenza di genere in Italia”, nel 2018 le vittime sono state più di 1 ogni 3 giorni, 142. Ad allarmare inoltre la natura del movente: “gelosia e possesso” sono ancora i “trigger” psicologici che innescano il raptus omicida negli uomini incapaci di metabolizzare una separazione, un momento di crisi nella coppia, o semplicemente i normali contrasti che caratterizzano la dinamica di una relazione quali litigi e incomprensioni. Il volore percentuale delle vittime femminili nel 2018 è il più alto mai registrato in Italia, il 40,3% a fronte del 35,6 % dello scorso anno e a fronte di una media del 29,8% nell’arco temporale che va dal 2000 allo scorso Dicembre. 94 gli omicidi con vittime femminili censiti nel nostro paese in questi primi 10 mesi del 2019. Le misure adottate dal legislatore per contrastare il fenomeno appaiono inadeguate, volte alla repressione del fenomeno anzichè alla prevenzione.

Il fenomeno è trasversale sia a livello sociale che geografico, basta varcare i confini nazionale e scorrere gli ultimi dati raccolti e disponibili a livello comunitario, quelli relativi al 2016. Nonostante avvenga un femminicidio ogni tre giorni e mezzo, l’Italia non sembra essere il Paese europeo con la maggiore emergenza rispetto al fenomeno della violenza sulle donne.
Secondo dati dell’Agenzia per i diritti fondamentali dell’Unione europea, i Paesi in cui la violenza contro le donne (fisica e/o sessuale) è più comune sono quelli del Nord Europa. L’Italia si attesta sotto la metà della classifica, ben al di sotto della media europea: nel nostro Paese le donne vittime di violenza fisica o sessuale dai 15 anni in poi rappresentano il 27%, a fronte del 52% in Danimarca, del 47% in Finlandia, del 46% in Svezia, del 45% nei Paesi Bassi e del 44% in Francia e Regno Unito.

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